Day 477

L’errore di una vita.

Negli ultimi giorni, c’è una volontà che mi gira in testa e vorrei aver le qualifiche necessarie per poter compierla. Intervistare Alex Schwazer. Ma neanche intervistarlo, averlo vicino per poter fare lui un paio di domande, anzi forse solo una: “Alex, scusami se ti do del tu, siamo coetanei, ma perché ti sei dopato?”
Si, lo so bene, è una domanda banale e a tratti anche un po’ stupida, ma continuo a chiedermi: perché?
E’ la chiave di tutto, è quello che non capisco e non capirò mai. Se come è vero chi sostiene ciò, ovvero che non ti sei dopato per vincere, allora perché?
Intendiamoci, un motivo ci sarà. E lasciamo stare la favola del “ragazzo che non è in grado di sopportare il peso del proprio talento”, quando uno è in grado di tenere la testa lucida per 50km di marcia e vincere un oro alle olimpiadi, non può essere la fragilità mentale ed emotiva il suo tallone d’achille.
E allora perché?
Questa domanda anche un po’ stupida, come detto, è però matrice di riflessioni e dubbi. E a pensarci bene non è neanche una domanda. E’ un rimorso. E’ un “se si potesse tornare indietro”, perché con quella cazzata, con quella maledetta volta che hai cercato di fare il furbo, li ti sei compromesso per sempre.
Sarai sempre quello che verrà ricordato associato al doping, sarai quello che ha perso tutta la credibilità in un colpo solo, davanti a comitati, tribunali, federazioni, bar, olimpici o meno.
Ho visto il documentario che Repubblica.it ha pubblicato in tua difesa, per il tuo riscatto e mi cresce ancora di più la rabbia, perché saresti stato un atleta fantastico.
Io ti dico la verità: penso anche io che la seconda volta ci siano state cose molto poco chiare, ben oltre la legalità e il principio di sportività che il CIO e che le olimpiadi in generale vogliono trasmettere. Quella farsa legata all’aforisma dell’ormai famigerato barone De Coubertin, perché non ricordo una sola olimpiade dove la politica non l’abbia fatta da padrona sullo sport, perché gli scandali a ridosso della manifestazioni sono sempre da prendere con le molle.
Penso anche io che ci siano sistemi che avresti potuto smantellare con una vittoria. Penso anche io che probabilmente il bersaglio di tanto accanimento sia anche e soprattutto il tuo allenatore.
Però penso che il tuo riscatto sarebbe dovuto passare da altre strade, che non quella dorata di ingresso delle olimpiadi. Penso che probabilmente il tuo doparti ti abbia permesso un accesso alla gara che anni fa non avresti meritato e che forse ha penalizzato altri in favore tuo. Penso che tutti abbiamo diritto a una seconda occasione, ma in alcuni casi non sia giusto che sia grande tanto quanto la prima.
Il tuo percorso di redenzione avrebbe avuto più successo e ti saresti forse fatto meno male con un più basso profilo. A volte da certi errori non si torna indietro, per me, in via del tutto opinabile e quindi in quanto tale contraddicibile in ogni momento, non sarebbe stato giusto nei confronti di chi ha sempre sudato, senza cercare scorciatoie.
La vita però non finisce qui, non si ferma davanti a un’olimpiade e sono sicuro che sarai capace di rialzarti in un altro modo, con tutta la tua forza. Senza 5 cerchi, ma con una tua diversa maturità.
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