Day 435

Come with me for funny in Dune Buggy

Da giovane, e per certi versi anche un po’ ora, ho sempre avuto una visione piuttosto ugualitaria della vita. Non mi piacciono le discriminazioni, non mi piacciono i favori, non mi piace la prepotenza, non mi piace quando qualcuno non riesce a capire che la vita, per come la guardi, per quanto tu possa girarla e rigirarla, alla fine è sempre una ruota. In qualche modo ti premia quando te lo meriti, in qualche modo ti annega quando meno te lo aspetti, sempre se te lo meriti.
Però in mezzo a tutta questa uguaglianza, qualcosa che ci distingue gli uni dagli altri c’è, è ovvio che ci sia, e spesso questa differenza, questo margine, più che nelle qualità derivanti dal grado sociale, dal luogo di nascita o chissà quale altro parametro, è da ricercarsi nella personalità.
E’ inutile negare che ci siano personaggi più carismatici di altri, che a parità di cose fatte da entrambi, uno spicca di più rispetto all’altro. Ci sono personaggi che quando “se ne vanno” lasciano un vuoto diverso, più di dispiacere che di dolore, perché magari in vita sono stati un punto di riferimento, grazie a una società sempre più globalizzata, di generazioni e di famiglie. Ci sono persone che quando “se ne vanno”, anche quando non le conoscevi, riescono a farti crescere. Ci sono personaggi che “quando se ne vanno”, la terra sembra che per un istante, uno solo, piccolo e interminabile momento, si fermi.
Questa immagine di immobilità mi è arrivata forte e chiara lo scorso lunedì, quando ho appreso della morte di Bud Spencer. E quella sensazione, quel vuoto “diverso”, mi è salito immediatamente. Non so spiegare il perché di tutto questo, se non ricercandolo nella sua presenza scenica, che ti colpisce subito al primo sguardo, che ti fa innamorare di un personaggio e quando poi cerchi di scoprire chi c’è dietro a quel personaggio, leggi la biografia di un uomo che merita solo tanta stima. Ecco il vuoto che avverto è che da questo mondo se n’è andato un dei “good guys”, se ne è andato uno che stimavi, se n’è andata sopratutto una grande personalità.
Rimarrà in eterno il suo personaggio, il suo Bambino in trinità, il suo Bomber, il suo Bulldozer, il suo Ben che io eviterei di far arrabbiare. E riderò come sempre, come fosse la prima volta quando sentirò di come fare per fermare il Maggiore e la banda di Mescal, quando canterò bulldozer, quando risponderò “osvaldo” se mi chiederanno di farmi barba o capelli, quando vedrò qualcuno magrissimo penserò a “poker d’ossi” e quando dirò “Ancora no..” davanti a qualche furbo. Penserò a lui e a quei film carichi di insegnamenti. e risate. E penserò che comunque, anche se non c’è più fisicamente, di sicuro ha lasciato traccia anche della sua vita privata e sono certo che non è passato invano!!

“BRAVO EMILIANO”lo_chiamavano_trinit_terence_hill_e_b_clucher_009_jpg_rvqt-1024x658

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